di Gennaro e Rita
18 Aprile, 2024
Per info: erikalosi1982@gmail.com
di Gennaro e Rita
18 Aprile, 2024
I lettori di MilanoVibra hanno imparato a conoscerlo negli anni, in piena era Covid e qualche tempo dopo, quando una sua opera diventò la nostra prima copertina del 2022.
Oggi Noah D’Alessandro ha sette anni e frequenta la scuola elementare come tutti i bambini della sua età. La vasculite non frena la gioia di mamma Erika: «Ha un dono, che cerco di proteggere ogni giorno»
di Luca Talotta
foto di Annalaura Cattelan
21 Marzo, 2024






Ma cosa vorrà fare da grande Noah? «Mi piacerebbe fare il cuoco!». Gli faccio notare che in cucina non si dipinge: «Ma a me piace mangiare». Eccolo, l’adulto Noah. Che proprio sul cibo ritorna, per un momento, un bambino della sua età: «Mi piacciono la pizza, l’hamburger, le patatine fritte, la carbonara, i casoncelli, gli affettati… Ma mangio anche le verdure, soprattutto i broccoli». E le prospettive future di mamma Erika? «Tutto molto semplice: basta che lui sia felice, faccia quello che vuole e stia bene. Se vorrà continuare con l’arte, saremo contenti. Se vorrà smettere, spero abbia voglia e possibilità di studiare: noi lo sosterremo comunque. Anche se vorrà fare il cuoco (ride, ndr). Basta che torni sempre a casa sereno». Perché oggi, finalmente, la famiglia D’Alessandro può guardare il mondo con un po’ più di fiducia. E meno stress: «Stiamo ancora imparando – ammette Erika, mentre il fazzoletto raccoglie l’ultima di molte lacrime di felicità che non smettono di scendere –. C’è stato un momento in cui avevo paura, di tutto. Poi, ad un certo punto, mi sono detta: “Se la nostra vita è questa, viviamola così come viene”». Perché, in fondo, il più grande dono non è quello artistico: è proprio Noah.
Costretto sin da piccolissimo a stare chiuso in casa per una malattia del sistema immunitario, ha iniziato a usare i colori ancora prima che a camminare. Rivelando un talento fuori dagli schemi e trasformando la paura in bellezza.
Francesca Barra
13 Aprile, 2023

«La malattia di nostro figlio è stata faticosa, ma lui ha stravolto tutto e ha trasformato la paura in bellezza». Quando Noah ha un anno, i suoi genitori Erika e Giuseppe scoprono che soffre di vasculite, una malattia del sistema immunitario. Per la sua fragilità è costretto a rinunciare all’asilo per proteggersi, più di altri coetanei, anche dalla più banale influenza. Da quel momento è un susseguirsi di ricoveri, di corse al pronto soccorso, di visite mediche settimanali, di preoccupazioni e soprattutto di smarrimento del bambino. Una pediatra offre un altro punto di vista e consiglia alla famiglia di cambiare per qualche tempo le abitudini per consentire di guardare il mondo senza stress. Ed è in quel momento più sereno che Noah inizia a gattonare intercettando una scatola di colori.
Qualcosa esplode nella romantica casa sui Navigli della famiglia D’Alessandro. Come un fuoco d’artificio costante, le stanze si illuminano di colori imprevedibilmente maturi, pronti come un frutto da cogliere: Noah è un artista. La mamma con curiosità prova a consultare qualche esperto d’arte e tutti concordano: c’è qualcosa di speciale nelle mani di suo figlio.
Dipingere diventa una liturgia e lui, così piccolo, ancora incapace di parlare, di camminare, non imbratta, non accartoccia i disegni come fanno tutti i bambini, ma crea con ordine e rispetto: plasma dal niente, abbina i colori, riempie lo spazio e produce sfumature. Quel modo di esprimersi è indispensabile, la piuma di Dumbo che gli ha permesso di volare superando un ostacolo che frena la maggior parte degli esseri umani. Quando impara a camminare danza sulla tela colorando con i piedi e ogni progresso è una scoperta da utilizzare per la sua arte.
Erika inizia a pubblicare alcuni scatti delle tele sul suo profilo Instagram, senza rivelare l’età dell’esecutore, e viene contattata da una gallerista che pensa appartengano a un adulto. Il quadro che richiama la sua attenzione si chiama “Marsili” in onore di un vulcano sottomarino. La curatrice della galleria americana New York Art, a Tribeca, le richiede la tela perché le ricorda l’attitudine di Jackson Pollock. Noah ha solo quattro anni ed è l’artista più giovane al mondo. Nel frattempo espone a Genova, a Milano, a Venezia, viene chiamato per effettuare esposizioni virtuali, collaborazioni con case di moda: gli mandano a casa i vestiti e lui dipinge sopra gli abiti.
Durante la pandemia continua a dipingere e non sembra patire la chiusura forzata in casa perché lui ha sempre vissuto protetto, quasi incurante della luce polverosa che avvolge invece gli umori degli adulti, dei suoi genitori preoccupati per il Covid. La geografia della sua libertà non ha pareti.
A marzo una laureanda all’Accademia di Belle Arti di Brera sceglie di parlare di Noah nella sua tesi, perché in Italia l’arte viene imposta, è un esercizio richiesto a tutti i bambini senza libertà di fantasia: un pulcino ti insegnano per forza che sia giallo. Ma per Noah non c’è una regola, ha appena riprodotto un elefante verde: è molto più rock. I professori l’hanno voluto conoscere e lui, che oggi frequenta la prima elementare sui Navigli, ha accettato perché parlare di arte è normale, una declinazione della sua normalità. Della sua magica normalità.
La mostra collettiva di arte contemporanea organizzata da Art Space e in esposizione fino al 2 febbraio alla Galleria HUB/ART.
19 gennaio 2023
di Laura Vincenti

Arrivano da tutto il mondo i 40 artisti emergenti protagonisti con le loro opere, più di 50, di Restart, mostra collettiva di arte contemporanea organizzata da Art Space e in esposizione fino al 2 febbraio alla Galleria HUB/ART in via privata Passo Pordoi 7/3, nell’emergente zona Scalo Romana. Il vernissage è in programma giovedì 19 gennaio alle 18.30 con la partecipazione della curatrice Eva Amos, che spiega «Restart vuole approfondire il tema dell’inizio e della ripartenza, argomento molto sentito negli ultimi anni. La scelta del tema nasce ricollegandosi al periodo in cui va in scena la mostra, il mese di gennaio, il primo dell’anno, il grande nuovo inizio pieno di propositi». Il tema risulta ancora più attuale dopo una pandemia che ha colpito tutto il mondo innescando paure esistenziali, incertezza, isolamento sociale, crisi anche economiche. «Ora più che mai si fa sentire il bisogno di un nuovo inizio e una nuova ripartenza che ci aiuti a guardare al futuro con maggiore serenità e speranza», conclude Amos.
La mostra conta la partecipazione di 40 artisti emergenti internazionali provenienti da diversi paesi come Corea del Sud, Islanda, Francia, Germania, Libano, Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Russia, Stati Uniti d’America, Turchia, Ucraina, Italia. Tra i partecipanti un artista giovanissimo ma già molto popolare anche per via della sua età: il milanese Noah D’Alessandro ha soltanto 6 anni e ha già esposto i suoi lavori all’estero, anche a New York. A soli 18 mesi inizia a creare opere astratte coloratissime che esprimono su tela le sue emozioni. Noah porta alla mostra il quadro dal titolo «Cervello elettronico». Presente anche Annarita Serra, artista che lavora con la plastica recuperata dal mare, che espone «Plastic Female». Mentre Donato Nitti, avvocato e console onorario dei Paesi Bassi con la passione per la pittura e la poesia, presenta un autoritratto. E ancora l’islandese Margret Laxness che arriva da Reykjavik per il vernissage e l’olandese autodidatta Duke Ter Burg.
Costretto a saltare l’asilo per la vasculite, il piccolo milanese ha dato sfogo alla creatività con i colori. Ora sta meglio ed è pronto per la prima elementare. I suoi dipinti esposti in America.
21 Luglio 2022

Cinquecento tele a soli cinque anni, esposte da Milano a New York. È il curriculum vitae di Noah D’Alessandro, uno dei più giovani artisti al mondo. Appena due anni fa è stato chiuso in casa per la vasculite, una malattia che abbassa le difese immunitarie, e ha dovuto saltare l’asilo. I genitori gli hanno messo in mano dei pennelli e da allora con la pittura è stato come un colpo di fulmine. Ora, grazie all’arte, sta meglio e a settembre potrà frequentare la prima elementare.
“Non mi piace definirlo un bambino prodigio”, ha detto la madre Erika Losi, al Corriere della Sera. Eppure i numeri ci sarebbero tutti per definirlo un piccolo talento. Mozart, ad esempio, ad appena quattro anni componeva minuetti. Noah anche, a quasi quattro, aveva già il pennello in mano. Un modo per occupare quelle interminabili ore da solo chiuso in un appartamento sui Navigli, nel pieno della pandemia, lontano dai suoi coetanei, per tutelare la sua salute: il “baby prodigio” ha scoperto la patologia a 12 mesi. Un passatempo che, però, dopo si è rivelato una vera e propria passione. Gli ha fatto “sfornare” centinaia di quadri che non sono passati inosservati. Alcune delle sue tele hanno attraversato i confini e sono arrivate fino a New York.
Cinquemila follower su Instagram e 10mila su TikTok, dove condivide un profilo con la mamma, il suo nome si sta facendo largo tra i collezionisti di oltreconfine. E il “backstage” di molti dei suoi lavori, che hanno trovato posto in gallerie internazionali, è disponibile sui suoi profili social. Mamma Erika lo riprende in alcuni filmati e mostra ai follower il piccolo mentre dipinge le sue opere circondato da tele e colori. E ha già anche diversi ammiratori che lo inondano di commenti di apprezzamento.
“All’inizio Noah ha cominciato dipingendo opere astratte, ora si cimenta anche in quelle figurative e materiche — continua mamma Erika —. Usa anche il gesso”. E non è tutto. “Noah sceglie da solo i pennelli da acquistare, ma non disdegna dipingere con le mani con qualunque attrezzo accenda la sua immaginazione: dagli utensili da cucina ai giocattoli, fino all’asciugacapelli per soffiare il colore. Una volta ha addirittura diluito la polenta in un quadro”, ha concluso.
Negli ultimi due anni Noah ha esposto le sue opere alla galleria Hub Art di Milano, firmato la copertina della rivista Milano Vibra, partecipato ad aste di beneficenza per la ricerca sul cancro e gli incendi in Sardegna, le sue opere vendute in mezza Europa. Ora per i pediatri il piccolo pittore può tornare alla vita di tutti i giorni e, a settembre, lo aspetta la scuola, finalmente in mezzo ai suoi coetanei.
di Alessio Di Sauro
15 Luglio 2022

15 Luglio 2022

31 Marzo 2022

DA COPERTINA

“Avevamo raccontato la sua storia già nel 2020: oggi Noah D’Alessandro ha 5 anni e la pittura non è più solo una terapia. Le sue opere, adesso, sono quotate in tutto il mondo.”




di Antonella Savoldelli
11 Agosto 2021

“L’arte è per lui «gioia pura» e un condensato di emozioni. Lo raccontano le sue creazioni, ma soprattutto i suoi occhi mentre con le piccole dita intrise di colore o con un pennello tra le mani dipinge sulle sue tele: Noah D’Alessandro è uno tra i più giovani, forse il più giovane, artista al mondo. Milanese di nascita ma bergamasco e più precisamente castionese d’adozione, Noah è nato il 13 settembre del 2016, e ha iniziato a dimostrare una propensione per l’arte prestissimo, l’amore per i colori e la pittura è sbocciato poi definitivamente a soli 18 mesi.”

La mostra virtuale inaugurata il 16/12/2020 e visitabile fino al 31/01/2021.
Art Rights Prize è il primo Premio d’Arte Internazionale Virtuale rivolto a tutti gli Artisti, di qualsiasi età e nazionalità, che vogliano partecipare con opere che rientrano nelle seguenti categorie artistiche: Pittura, Fotografia, Videoarte, Arte Digitale e Street Art.
Nel Dicembre 2020 Noah si candida ad Art Rights Prize: la mostra, con i 100 finalisti e le 300 opere selezionate dalla Giuria internazionale, si può visitare virtualmente e gratuitamente tramite iscrizione su www.artrightsprize.com.
16 novembre 2020

Già il nome, Noah, sembra uno schizzo di tempera pronto a sfrecciare sulla pista di pattinaggio della tela bianca. Lui ha 4 anni, vive a Milano, ma ha già esposto a New York, città che sta alla scuola dell’Action painting come i Navigli (il quartiere dove abita Noah) stanno alla tradizione dell’arte romantica e figurativa.
15 novembre 2020

3 novembre 2020

1 novembre 2020

Un bambino circondato da tele sgargianti, in una casa sui Navigli. È abituato a stare solo e nei colori ha trovato — come minimo — una compagnia. È uno dei più giovani pittori al mondo, Noah D’Alessandro. Ha appena compiuto quattro anni e ha già esposto senza clamore, pian piano, in varie città d’Italia e a New York. «L’avventura è iniziata quando nostro figlio aveva un anno e mezzo — raccontano i genitori —. Un giorno hanno iniziato a comparire macchie viola sul corpo, sempre di più. I medici ci spiegarono che i suoi capillari stavano man mano scoppiando, lui perdeva peso. Pareva una vasculite da stress e alle dimissioni ci hanno raccomandato di non trascurarlo». Dagli esami è emerso un sistema immunitario debole.
Ottobre 2020

di Christian Pradelli – foto di Tomoyuki Tsuruta
20 febbraio 2020

È milanese l’artista più giovane del mondo. Si chiama Noah, è un bambino di soli 3 anni ma realizza opere d’arte su tela che potrebbero essere facilmente attribuite a un adulto. La giovanissima promessa del mondo dell’arte è stata protagonista nella giornata di domenica 16 febbraio 2020 a Genova, in occasione della fiera ArteGenova 2020.
14 febbraio 2020

25 luglio 2019

Si chiama Noah il pittore più giovane del mondo. A soli tre anni, infatti, che compirà nel prossimo mese di settembre, ha già manifestato il suo straordinario talento pittorico.
E’ sorprendente la sua passione precoce e fervente per la pittura, che lo porta a trattare, con maestria davvero esemplare, il pennello, i colori e le tele.
Noah presenzierà dal 25 luglio una mostra collettiva di arte contemporanea, organizzata nel Palazzo Ducale di Genova.